CHI SIAMO

21 Editore si chiama così in onore dell’omonimo articolo della Costituzione italiana.

La casa editrice è nata a Palermo nel 2011 e la prima pubblicazione è stata una rivista (21 Magazine) dedicata prevalentemente alla Sicilia.
Questa iniziativa ha consentito la formazione di un gruppo che ha deciso di dedicarsi alla pubblicazione di libri.

21 Editore pubblica 4 collane:

Peñarol, gialli e true crime diretta dallo scrittore Antonio Pagliaro.
Nautilus, narrativa, coniuga il lancio di nuovi autori con la proposta di classici dimenticati o mai pubblicati in Italia diretta da Salvatore Ferlita, docente universitario, giornalista e scrittore.
Aspettando i barbari (saggi di storia antica) e Controstoria (saggi di storia moderna e contemporanea), entrambe dirette da Giusto Traina, uno dei maggiori antichisti italiani, docente alla Sorbona di Parigi.

Le collane di saggistica coniugano l’affidabilità scientifica allo stile divulgativo, nell’intento di interessare non solo gli studiosi ma il più ampio pubblico dei lettori appassionati della materia.
Distribuzione a livello nazionale, curata da Messaggerie Libri
Promozione a cura di Goodfellas promozione editoriale

I NOSTRI LIBRI

IN EVIDENZA

L'ultimo romano

Jeroen W.P. Wijnendaele, Traduzione G. Traina

COLLANA ASPETTANDO I BARBARI
Diretta da Giusto Traina
Formato 13x20
Pagine 288 senza illustrazioni
Prezzo di listino: € 20,00
ISBN: 9788899470104

Nel quinto secolo, l’impero romano d’Occidente è sprofondato nel caos, e sta lentamente disgregandosi sotto i colpi delle numerose popolazioni di stirpe barbarica che lo assediano. La moribonda dinastia imperiale teodosiana riesce a mantenere il potere solo a prezzo di difficoltà e compromessi. In questo scenario la figura del comes Africae Bonifacio, governatore di una regione strategica per il rifornimento annonario di Roma, assume un ruolo chiave. Ma costui dovrà vedersela con Ezio, altro potente signore della guerra in competizione con lui per la supremazia assoluta e con i barbari che premono ai confini dell’impero. Alla fine pur vincitore sul campo, morirà in seguito alle ferite riportate restando nella memoria collettiva come l’ultimo generale romano vincitore in un’epoca in cui l’esercito si è ormai barbarizzato e i comandanti sono ormai quasi tutti di stirpe straniera.